Buffi animali, divertenti galline e polli panciuti nascono dalla fantasia di Barbara e vengono cuciti dalle donne del D-Hub.
Tutti i pezzi sono disegnati e tagliati singolarmente, senza modelli o stampi, tenendo conto del disegno o delle decorazioni già presenti nel tessuto.
Per gli oggetti di arredo il materiale è tutto di riciclo: i tessuti vengono recuperati tramite il riutilizzo dei cataloghi per l’arredamento, da donazioni di privati, ma anche un centro di raccolta di abiti e tessuti usati, il Banco Tessile della Ronda della Carità, che ci regala abiti e tessuti non più utilizzabili. Il riempimento è realizzato con gli scarti minuti, che non possono essere utilizzati se non al macero (questi materiali vengono forniti da associazioni di raccolta dell’usato o da scarti di sartorie). Il fondo in cuoio dei fermaporte è ottenuto da vecchi giacconi in pelle non più utilizzabili né rivendibili nel mercato dell’usato.
Per i pupazzi imbottiti si tratta di camicie usate o di lenzuola in puro cotone, copriletti di recupero, oppure vecchi maglioni di pura lana ed imbottiti con kapok sintentico nuovo.
Gli oggetti, pur appartenendo a delle “serie”, sono pezzi “unici”, e vista la ridotta dimensione delle pezze recuperate, si possono avere al massimo due oggetti simili.
Il progetto nasce a Veronetta, una delle zone di Verona più discusse per la coabitazione tra immigrati e locali. Si appoggia ad una rete di amicizie e di solidarietà, che ha coinvolto oltre a D-Hub, il ristorante Lo Speziale per la prima mostra di esposizione e vendita e il Banco del Tessuto in via di costituzione.